?Demo? ? una rubrica del Tirreno dedicata alle band locali a cura di Alessio Santacroce. Ecco la?quarantacinquesima puntata.
Oggi parliamo in anteprima di un debutto particolarmente atteso tra gli addetti ai lavori. “Therapeutic Portrait“?? il titolo del primo lavoro dei Platonick Dive, edito da Black Candy e distribuito da Audioglobe, un album che vedr? la luce il 16 gennaio del 2013. Si parla di post rock strumentale dove l?accostamento a gruppi come Mogwai ? persino scontato, ma il trio livornese ? riuscito a modernizzare quel tipo di sonorit? colorando i brani con chitarre riverberate al massimo e campionamenti estremamente originali. Tutto il lavoro ? da incorniciare, ma una traccia varrebbe gi? da sola il prezzo del disco.
?Wall Gazing? ? un vero gioiello incastonato sulla struggente melodia di un violino che tesse trame malinconiche e sognanti, il tutto sorretto dalla batteria che fa da colonna portante a un pezzo dalle atmosfere stratificate davvero notevole. Un consiglio, ascoltatelo in cuffia e ad occhi chiusi, vi ritroverete immersi tra i colori tenui dei fiordi norvegesi, dove il freddo e il silenzio entrano in contrasto col rumore dei pensieri. I Platonick Dive sono Gabriele Centelli (chitarra, tastiere, voce, sampler), Marco Figli? (chitarra, effetti, sampler) e Jonathan Nelli (batteria). Questa sera, al The Cage, la band si esibir? in un concerto che si preannuncia estremamente interessante e innovativo. Oggi su Radio Incontro ci sono ?Le bugie di Elisa?.
Bravi bimbi, pezzo bello bello.
…………bah!…………
Ciao ragazzi siete molto migliorati in qualit? e nel modo in cui fate uscire cio che avete da dire. Molto rilassante il pezzo fino allo scoppiare nel finale. Buona fortuna per il disco.
Non amo la musica strumentale, ma questo pezzo ? una bomba. Vediamoli stasera dal vivo…
Grandissimi! bel pezzo davvero! migliorati molto dall’ ultima volta che ci siamo incontrati…
bel brano e buona atmosfera, attendo il cd per sentire gli altri pezzi ma promette bene 😉
Grandi atmosfere e bei campionamenti. Un p? lungo ma il genere lo impone.
so ch? ? un gruppo che si ? sbattuto molto per arrivare a questo disco. tanto rispetto. ma zero sussulti.
Sonorit? interessanti e band decisamente valida. Penso comporre brani interamente strumentali sia molto difficile in quanto ? molto alto il rischio di cadere nel ripetitivo. In definitiva quindi bello ma un po noioso alla lunga, gusto personale ovviamente, per? ammetto la difficolt? di tutto il contesto e la bravura del gruppo.
Saluti
Tanto fumo poco arrosto. Noia.
Lasciatemelo dire…un live strepitoso e moderno. Batterista di grande impatto scenico. Livorno the best.