Con l'analisi di un testo si può conoscere il destinatario del messaggio, ma anche e soprattutto la natura e gli intenti di chi lo emette. Nel leggere quello che ha scritto su un quotidiano (allego replica digitale) chi si firma Sergio Caputo, ho compreso che a quella 'presa di giro' non si poteva abbinare l'aggettivo "bonaria".
Nel rapido excursus dell'ultima tragicomica epopea livornese, quella dell'acqua e del tubo, addirittura fonte di prossima contesa con i cugini pisani, al pari di una secchia rapita (memoria di un poemetto seicentesco), l'estensore del pezzo ha visto bene di lanciarsi in un riferimento esplicito alla mia persona attraverso l'impiego della tecnica del volo pindarico, usando la parola "dimissioni". Dalle dimissioni di chi aveva avuto responsabilità nel black out idrico, l'autore ha pensato bene di volare a quelle che avevo dato come vice presidente del gruppo consiliare PDL in Comune, allegando una lettera motivata.
Fin qui è legittimo dimostrare la propria bravura e repertorio retorico e da parte mia potrei dimostrare riconoscenza per una citazione inaspettata e magari agognata dai tanti che animano la scena politica livornese. "L'importante è che se ne parli" ricordava Oscar Wilde. Ma la frase impiegata subito dopo il nome e cognome del sottoscritto fa entrare in scena un'altra informazione e al contempo un giudizio sferzante e offensivo: "che ha dato al mondo conto della sua esistenza". Quindi il consigliere Russo sarebbe uno che non conta nulla (ma per fare politica bisogna già contare qualcosa? o è il clichet gerarchico a cui è abituato il Nostro scrittore? se sei nominato o hai potere vali, altrimenti ... rappresenti soltanto il popolo...), che non ha alcun rilievo e che ha solo impegnato inutilmente le pagine dei giornali, come se non vi fosse riuscito mai negli ultimi 5 anni, da quando ha deciso di fare attività politica.
Ma non è finita. Capiamo il suo schieramento paternalistico e apparentemente "diverso" dalle sorti del PDL, poiché nella scrittura adotta un tono di apparente distacco dal centro destra e dalle sue eventuali diatribe interne. Sembrerebbe di un altro partito, ma qui ci si può sbagliare clamorosamente. Infatti l'ultimo periodo adduce il fatto che ci prendano in giro anche all'estero e che in America tifino Grillo.
Quindi Sergio Caputo o è un vecchio esponente organico alla sinistra storica livornese, che non perde occasione di criticare la destra (troppo facile), o è un fan stagionato del centrodestra, che rimpiange l'epoca della bella politica del passato (fuochino) o un agnostico e bravo scrittore, un po' desueto, con esperienza notevole nella politica (come da lui testimoniato), che talora scrive su commissione di altri, raccogliendone in un certo modo la stizza e la rabbia per chi ha espresso parole con libertà (e non in libertà!!!).
Questo lo paragonerei, visto che si parla di fantascrittura e fantacomportamenti, ad un atteggiamento da regime dittatoriale o da contesto omertoso, laddove se non si riesce altrimenti, si cerca di delegittimare il nemico (e non avversario, perché l'intento e soprattutto il tono era palesemente cattivo e non ironico) sostenendone l'inesistenza.
Ho avuto e abbiamo avuto (tutti coloro che condividono con me progetti e idee in politica) nel passato molti attacchi di questo genere proprio da gente, che veniva dal passato, quello più pericoloso e retrivo che rischia ancora una volta (e senza appello) di lasciare Livorno (dopo avercela portata) nell'inferno della depressione cronica da periodo pre OBIETTIVO 2 (come era gran parte della nostra provincia alla fine degli anni 90 per la CEE).
Grazie Sergio Caputo per avermi fatto rispolverare un po' di retorica classica.
Ogni tanto ci vuole per chi coltiva la cultura degli indizi...
Roberto Russo
Consigliere del PDL al Comune di Livorno
(lo sconosciuto 'reso noto' da Caputo)